Per garantire il corretto funzionamento di un generatore di vapore e la conservazione delle linee di vapore e di condensa, è essenziale eseguire regolarmente una serie di controlli e analisi. Queste verifiche consentono di monitorare costantemente i parametri chimici che possono influenzare la durata dell’impianto, prevenendo corrosioni e incrostazioni che potrebbero compromettere lo scambio termico e le caratteristiche meccaniche delle componenti del generatore.
Controlli periodici per una gestione efficiente
Una corretta conduzione di una centrale a vapore richiede controlli mensili effettuati da un laboratorio qualificato sull’acqua greggia di alimentazione. Parallelamente, il personale specializzato deve monitorare costantemente l’efficacia degli impianti di trattamento dell’acqua e analizzare la qualità dell’acqua erogata, soprattutto per evitare fenomeni come la fuga di silice negli apparecchi a resine scambiatrici di ioni.
Monitoraggio della condensa e strumentazione di analisi
Il controllo delle caratteristiche chimiche della condensa è altrettanto cruciale, soprattutto quando vi è un elevato rischio di inquinamento nelle reti di utilizzo. Per le centrali di piccole e medie dimensioni, i controlli possono essere ridotti, ad esempio limitandosi alla verifica della durezza a fine ciclo negli addolcitori. Le piccole centrali possono avvalersi di kit di analisi colorimetrica e volumetrica disponibili in commercio, affiancando periodiche verifiche di laboratorio per garantire l’affidabilità dei risultati. Le grandi centrali, invece, dovrebbero dotarsi di strumentazioni per l’analisi continua dei parametri chimici, possibilmente integrate con sistemi di allarme.
Prelievo dei campioni: punti e modalità
La dislocazione dei punti di prelievo dipende dalla tipologia dell’impianto di trattamento e dagli utilizzi del vapore. In generale, un ciclo acqua-vapore deve prevedere campionamenti nei seguenti punti:
- Acqua di reintegro
- Condensato
- Uscita degasatore
- Acqua di alimento (vicino all’ingresso del generatore)
- A valle del condizionamento chimico
- Acqua del generatore
- Vapore saturo
Per impianti di piccola-media potenza, i punti di prelievo fondamentali sono:
- Acqua di reintegro
- Condensato
- Acqua di alimento
- Acqua del generatore
I campioni devono essere raccolti in contenitori puliti e, a seconda delle analisi richieste, si consiglia l’uso di bottiglie di vetro neutro per oli e di contenitori idonei per l’analisi dei gas disciolti. Le analisi devono essere eseguite tempestivamente per garantire la massima affidabilità dei risultati.
Spurghi: un equilibrio tra efficienza e risparmio energetico
Per mantenere la concentrazione dei sali entro i limiti prescritti, è necessario eseguire spurghi regolari dal generatore, preferibilmente in modo continuo. La quantità di spurgo da effettuare dipende dalla concentrazione dei sali nell’acqua di alimento e nell’acqua del generatore, calcolata mediante la formula:
S% = 100 Ca/Cc
dove:
- S% rappresenta la percentuale di spurgo rispetto all’acqua introdotta nel generatore;
- Ca è la concentrazione di un determinato sale nell’acqua di alimento;
- Cc è la concentrazione massima ammessa nel generatore per lo stesso sale.
Un corretto equilibrio tra la necessità di limitare la salinità in caldaia e il contenimento dello spreco energetico è fondamentale per una gestione efficiente dell’impianto. Un adeguato trattamento dell’acqua consente di ottimizzare questo bilanciamento, garantendo la massima efficienza e durata dell’impianto.
Una gestione ottimale degli impianti a vapore richiede competenza, esperienza e strumenti adeguati.
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