Da sempre al Sud l’acqua piovana è stata accumulata in cisterne, pozzi e vasche per essere utilizzata al momento della necessità; non a caso è pugliese l’acquedotto più lungo del mondo che trasporta l’acqua dalle fonti del Sele e del Calore in Campania fino a Santa Maria di Leuca.
Da anni è consuetudine recuperare per scopi irrigui l’acqua riveniente dagli impianti di depurazione fognaria che non finisce più in mare o dispersa nelle falde, ma che viene riutilizzata in agricoltura.
A Fasano, l’impianto di affinamento acque reflue di contrada Forcatella è un impianto pilota in tal senso, una scommessa e una sperimentazione il cui successo sta divenendo prassi per tutti gli impianti di questo genere.

L’impianto di affinamento delle acque reflue urbane di Fasano-Forcatella (BR), meglio noto come “Lago Forcatella”, opera a valle dei trattamenti biologici, su uno scarico altrimenti destinato allo scarico a mare. In sostanza qui l’acqua reflua, una volta trattata è riutilizzabile e utile a sostenere le colture agricole, divenendo perfino una ricchezza ambientale e sostenibile per il micro-sistema.

L’impianto è costituito da:

1. Stazione di chiariflocculazione e disinfezione

Le acque in uscite dall’impianto di depurazione sono intercettate, immesse in una vasca completamente interrata e prelevate da due pompe, che effettuano la miscelazione in linea con dosi controllate dei reagenti con azione coagulante e disinfettante e delle sostanze solide attive in polvere. Il sistema è progettato per recuperare e destinare al riutilizzo integrale le intere portate annuali, a norma, prodotte dai trattamenti biologici del contiguo depuratore stimate in circa 2.500.000 m3/anno.

2. Sedimentatori a pacchi lamellari

Le acque provenienti dalla stazione di chiariflocculazione e disinfezione vengono caricate dall’alto e, risalendo, fuoriescono da un sistema a pacchi lamellari, installati in posizione inclinata in modo tale da aumentare notevolmente la superficie utile per la sedimentazione. I quattro sedimentatori possono funzionare separatamente o in contemporanea a seconda delle esigenze, con portate di 80 m3/h ciascuno, per un totale di 320 m3/h. I filtri a sabbia posti a valle dei sedimentatori consentono di sottoporre le acque ad un ulteriore filtraggio.

3. Lago Forcatella

Il Lago Forcatella, formato da due bacini, copre una superficie di 6 ettari e ha una capacità di 50.000 m3. Le acque dal primo bacino, che ha funzione di stabilizzazione e contatto, stramazzano nel secondo bacino che ha funzione di regolazione del livello idrico e accumulo. Le acque in eccesso, attraverso le cinque bocche di sfioro posizionate nel secondo lago, alimentano la falda sotterranea, fortemente interessata da fenomeni di intrusione salina, per mezzo di trincee drenanti. Dal secondo bacino parte una tubazione che convoglia le acque in una vasca di caricamento e la manda infine in una vasca di accumulo per la distribuzione irrigua.

4. Letti di fitodisidratazione

I fanghi ottenuti durante la fase di sedimentazione, raccolti nella parte inferiore dei quattro sedimentatori in tramogge a forma piramidale, vengono estratti ed inviati a trattamento specifico nei letti di fitodisidratazione e quindi trasformati in “humus” dalle piantagioni di canna palustre. I letti di fitodisidratazione consistono in uno strato di materiali inerti drenanti (sabbie grossolane, ghiaie fini, pietrame di piccola pezzatura) di circa 50 cm di spessore, fornito di un sistema di drenaggio sul fondo, che assicura sia l’uscita dei percolati dai letti, sia l’aerazione dello strato di inerti dal basso, condizione essenziale per il mantenimento di condizioni aerobiche.

Il recente report Water Reuse Europe Review 2018 sul riuso dell’acqua in Europa segnala l’esperienza italiana di Fasano Forcatella, tra le pratiche di successo nel settore del riuso, secondo i principi dell’economia circolare (WRE, 2019).

Dal 2006 l’impianto di affinamento produce e distribuisce in agricoltura circa 500 mila mc/anno di acque della migliore qualità, attraverso una rete di distribuzione irrigua, estesa circa 30 Km, in un comprensorio irriguo servito di circa 1000 Ha lordi, senza disperdere acqua depurata in mare.

Si tratta di un complesso nel quale scienza, tecnologia, ecologia ed ambiente s’incontrano in un percorso realmente circolare ed ecosostenibile, attento alle necessità dei tempi correnti nei quali l’acqua è sempre più al centro dell’attenzione. 

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