Le tecnologie di filtrazione e ossidazione avanzata di Technoacque offrono soluzioni efficaci per il trattamento e il riuso delle acque reflue, implementate con successo all’interno di una grande azienda del settore alimentare. Attraverso un approccio innovativo e sostenibile, Technoacque contribuisce a ridurre l’impatto ambientale, consentendo un utilizzo razionale e responsabile delle risorse idriche.

Questo sistema di trattamento non solo migliora l’efficienza operativa, ma supporta anche l’azienda nel raggiungimento di obiettivi ambientali importanti, promuovendo così una gestione virtuosa delle risorse e un modello di economia circolare applicato all’industria alimentare.

In un contesto climatico sempre più caratterizzato da eventi meteorici di breve durata ed elevata intensità e da periodi siccitosi sempre più lunghi che riducono la disponibilità di acqua delle fonti superficiali, il riutilizzo delle risorse idriche può rappresentare un utile strumento di resilienza per le comunità locali e regionali e può aiutare a preservare lo stress idrico delle risorse di acqua dolce consentendo l’adattamento ai futuri cambiamenti della domanda di acqua per scopi idropotabili.

Il riutilizzo dell’acqua può contribuire a soddisfare una serie di bisogni idrici per l’ambiente e per diversi settori economici come ad esempio la ricarica delle falde per contrastare il cuneo salino, per gli usi agricoli/orticoli, per l’acquacoltura, per gli usi comunali/paesaggistici (irrigazione di parchi, giardini, sistemi antincendio, ecc.).

Per incoraggiare il riutilizzo dell’acqua per scopi irrigui, il Parlamento europeo ha già emanato il regolamento (UE) 2020/741 recante le prescrizioni minime per il riutilizzo dell’acqua in agricoltura.

Il riutilizzo dell’acqua è presente anche nell’ Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite con l’obiettivo primario di ridurre il numero di persone che soffrono la carenza idrica e con l’obiettivo secondario di migliorare la qualità delle risorse e l’efficienza nell’uso dell’acqua in tutti i settori al fine di garantire prelievi di acqua dolce per affrontare la scarsità idrica, ridurre l’inquinamento, ridurre gli scarichi e minimizzare il rilascio di sostanze chimiche e materiali pericolosi.

All’interno delle industrie, la possibilità di riutilizzare (con i dovuti accorgimenti) la stessa matrice di acqua più volte è possibile grazie al fatto che non tutti i processi necessitano di acqua con elevate caratteristiche chimico-fisiche.

Gli effluenti dei processi depurativi, se opportunamente trattati, possono essere reimpiegati all’interno degli stabilimenti industriali non solo per l’irrigazione del verde o la bagnatura delle strade, ma anche nei processi di raffreddamento o addirittura in alcune fasi del processo produttivo concorrendo ad un uso più razionale delle risorse idriche e ad una riduzione dei consumi delle fonti primarie.

IL CASO DI UNA INDUSTRIA ALIMENTARE

L’impianto realizzato per conto di una importante azienda del settore alimentare, è stato finalizzato al recupero delle acque di uscita del depuratore di Stabilimento e alle acque meteoriche per il riutilizzo all’interno dei sistemi di raffreddamento indiretti e per l’irrigazione del verde.

L’acqua di partenza era caratterizzata da una concentrazione di SST < 50 ppm, pH pari a 8.5, Azoto totale < 35 ppm, tensioattivi totali < 0.8 ppm, THM < 30 ppm,  COD < 150 ppm, Cloruri < 200 ppm, e da un lieve presenza di carico organico-batterico. L’acqua tal quale non poteva essere utilizzata per nessuno degli usi richiesti dal cliente.

Per il trattamento dell’acqua è stato realizzato un impianto di trattamento con effetto multi-barriera  costituito da una prima sezione di filtrazione preliminare su colonne a quarzite, zeolite e GAC, seguite da una sezione di ossidazione chimica avanzata ed ultrafiltrazione.

Considerate le caratteristiche dell’acqua di partenza e la necessità di assicurare la marcia continua, l’impianto è stato costruito considerando:

– n.1 sezione di filtrazione a quarzite e zeolite con doppia colonna;

– n.1 sezione di filtrazione GAC con possibilità di marcia in serie o parallelo;

– n.1 unità AOP;

– n.1 unità di filtrazione di sicurezza;

– n.1 unità di ultrafiltrazione su doppia linea mediante n.12 membrane a fibra cava in PVDF;

L’acqua in uscita dall’impianto assicura una riduzione del contenuto di SST, di Azoto totale, tensioattivi, COD e THM al fine di renderla compatibile per il riutilizzo irriguo e per l’uso all’interno di sistemi di raffreddamento. L’acqua trattata è stoccata in due serbatoi di accumulo ed è condizionata chimicamente mediante prodotto ossidante per assicurare una copertura batteriostatica prima del riutilizzo.

Articolo a cura dell’Ing. Francesco Sardella

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