Può un’impresa contribuire al raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile dell’ONU e al contempo ottimizzare i costi e risparmiare sulle spese? La risposta è sì. Tra gli obiettivi c’è la gestione sostenibile dell’acqua e un’opportunità da cogliere è sicuramente il riutilizzo delle acque reflue industriali che – a fronte di un investimento iniziale – consente numerosi vantaggi in termini di consumi oltre che di impatto ambientale.
L’impronta idrica nel settore industriale
Il consumo di acqua industriale costituisce circa il 27% del consumo idrico globale. Molti settori richiedono un impiego ingente di acqua per far funzionare il ciclo produttivo e quindi anche le aziende sono chiamate a investire per ridurre i propri consumi idrici. Tutto passa dalla consapevolezza: in primis del fatto che credere in una “green mission” molto spesso si traduce in un ritorno anche economico oltre che di immagine. E quale miglior modo di risparmiare l’acqua che il recupero di quella utilizzata per il ciclo produttivo?
Oggi per molti Paesi europei, l’acqua è una risorsa in via di riduzione. Secondo la Commissione Europea, l’11% della popolazione europea è colpita dalla scarsità di acqua. La disponibilità idrica è messa a rischio anche dai cambiamenti climatici. Si calcola che per ogni grado di aumento della temperatura terrestre, le risorse idriche si riducono del 20%.
La lotta contro questo problema prevede due strade:
- una razionale gestione della domanda idrica globale, con incentivi per il risparmio e la sostenibilità delle fonti.
- lo sfruttamento delle acque reflue, affrontata da una recente norma europea.
Come riutilizzare l’acqua in industria
Per poter essere scaricati i reflui contaminati dai processi industriali devono essere trattati da impianti di depurazione specifici per le acque industriali. Un adeguato dimensionamento e la corretta implementazione tecnologica degli impianti di trattamento permettono però un ulteriore passaggio virtuoso, quello del riciclo. Le acque, trattate allo scopo, possono essere riutilizzate all’interno di un’azienda stessa o tra più aziende attraverso la simbiosi industriale.
Le diverse tecnologie disponibili per il trattamento dell’acqua comportano una specifica conoscenza della qualità dell’acqua necessaria per il riutilizzo e un iniziale investimento tecnologico.
I vantaggi sono numerosi in termini di risparmio sulla quantità di acqua utilizzata, sulle spese energetiche e sul volume delle acque reflue generate.
Concretamente: si risparmia per l’approvvigionamento di acqua e si riducono gli oneri di conferimento delle acque di scarico.
Le acque recuperate dalla lavorazione industriale possono essere riciclate per usi legati alla produzione stessa, anche se non in contatto diretto con alimenti, cosmetici o farmaci. E possono essere riutilizzate anche come acque di lavaggio, negli impianti antincendio, nei cicli termici.
Le tecnologie per il riutilizzo delle acque garantiscono anche una sostenibilità economica?
Dipende dalle diverse situazioni.
La risorsa “acqua” ad oggi in Europa ha un costo di approvvigionamento ancora basso. Non sempre conviene economicamente il recupero e riutilizzo, se si analizzano i soli costi di investimento e gestione necessari.
Negli stabilimenti industriali, dove ci sono alti consumi di acqua con prelievi da corpo idrico superficiale o falda seguiti da trattamenti spinti, le tecnologie oggi disponibili possono rendere il riutilizzo economicamente sostenibile.
Tuttavia, in altre situazioni, il costo di riutilizzo è superiore a quello di approvvigionamento e della tariffa di scarico.
In un progetto più articolato di economia circolare, il recupero e riutilizzo delle acque si deve basare oggi su un concetto più ampio della sola sostenibilità economica limitata alla valutazione dei costi puntuali. Deve includere una valutazione dei costi derivati sull’ambiente, sull’inquinamento e sul depauperamento delle risorse.
Ci sono infatti molte buone ragioni per considerare il riutilizzo delle acque industriali reflue trattate: aumentare le risorse idriche, ridurre l’estrazione di nuova acqua e limitare gli scarichi nelle fogne.